Riprende il cantiere per la riforma delle pensioni

inps ex inpdap

Dopo diversi mesi di interruzione, Governo e Parti Sociali si sono riuniti presso il Ministero del Lavoro per discutere degli interventi che si prevede saranno inclusi nella prossima legge di bilancio, segnando così il proseguimento dei lavori per la riforma delle pensioni.
Il governo italiano, infatti, ha riaperto i colloqui per un rinnovamento del sistema previdenziale, con l’obiettivo di consentire alle persone di andare in pensione prima dell’attuale età pensionabile di 67 anni. Tuttavia, questa riforma presenta diverse sfide, tra le quali la necessità di garantire la sostenibilità del sistema, la tutela dei diritti dei pensionati attuali e futuri e l’obiettivo di trovare una soluzione accettabile per tutte le parti coinvolte.

I sindacati, in particolare, stanno richiedendo una riforma che superi il vecchio sistema e permetta una maggiore flessibilità nell’accesso alla pensione, a partire dalla cosiddetta Quota 103, ovvero dai 62 anni o con 41 anni di contributi, magari con un incentivo per coloro che decidano di lavorare più a lungo. Propongono, inoltre, di ripristinare l’Opzione Donna con i vecchi requisiti, un nuovo periodo di silenzio-assenso e una campagna informativa e istituzionale adeguata per promuovere la previdenza complementare.
Tra le altre istanze, anche la separazione della spesa pensionistica da quella assistenziale, la parificazione delle condizioni di accesso al TFR e al TFS tra il settore pubblico e privato, superando le norme che ritardano di molti anni il pagamento per i dipendenti pubblici.

Il riavvio del dialogo e l’impegno del governo a modificare la legislazione esistente sono senz’altro dei segnali positivi, sebbene i sindacati abbiano evidenziato le criticità della riforma attuale e l’importanza di garantire flessibilità, sostenibilità ed equità nel sistema pensionistico.

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