Lavoratori autonomi, Quota 103 e la riduzione delle penalizzazioni

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Il 2023 prevede alcune novità anche per le pensioni dei lavoratori autonomi, spesso penalizzati da una contribuzione più bassa rispetto ai dipendenti. Vediamo nel dettaglio cosa cambia per loro.

Lavoratori autonomi: la possibilità di integrare i contributi

Sono considerati lavoratori autonomi coloro che svolgono un’attività professionale o imprenditoriale in modo indipendente, senza vincoli di subordinazione. Per loro, la legge di Bilancio 2023 ha previsto la possibilità di integrare i contributi versati negli anni precedenti, in modo da raggiungere i requisiti per l’accesso alla pensione anticipata o di vecchiaia (la cosiddetta Quota 103, di cui abbiamo già ampiamente parlato in questo approfondimento). Per accedere a questa opzione bisogna avere almeno 15 anni di contributi versati in Italia e aver svolto l’attività autonoma per almeno dieci anni.

La possibilità di integrare i contributi si basa sul cosiddetto “riscatto agevolato”, che consente di versare una somma forfettaria calcolata in base all’età del lavoratore e al reddito medio degli ultimi cinque anni. Il riscatto agevolato può riguardare:

Periodi non coperti da contribuzione, come gli anni di studio universitario o i periodi di disoccupazione;

Periodi coperti da contribuzione, ma con aliquote inferiori a quelle ordinarie, come i periodi di part-time o di lavoro accessorio;

Periodi coperti da contribuzione, ma con basi imponibili inferiori al minimale previsto dalla legge, come i periodi di lavoro autonomo con redditi bassi.

Quota 103, penalizzazioni ridotte per lavoratori autonomi

I lavoratori autonomi che vogliano andare in pensione prima dei 67 anni devono affrontare delle penalizzazioni sul loro assegno pensionistico, che dipendono dall’età e dai contributi versati. La buona notizia, però, è che per loro Quota 103 è prevista una riduzione delle penalizzazioni, in base alla specifica categoria di appartenenza. In particolare, sono previste le seguenti riduzioni:

-Artigiani e commercianti: la penalizzazione si riduce dal 2% all’1% per ogni anno mancante al raggiungimento dei 67 anni;

-Coltivatori diretti, mezzadri e coloni: la penalizzazione si riduce dal 2% all’1% per ogni anno mancante al raggiungimento dei 67 anni;

Professionisti iscritti alla Gestione Separata: la penalizzazione si riduce dal 2% allo 0,5% per ogni anno mancante al raggiungimento dei 67 anni.

Queste riduzioni sono valide solo per il biennio 2023-2024 e sono cumulabili con il riscatto agevolato dei contributi, che consente di integrare i periodi non coperti o con aliquote inferiori a quelle ordinarie.

Qual è la soluzione finanziaria più adatta a te?

Le novità del 2023 sulle pensioni offrono ai lavoratori autonomi più ampie possibilità di decidere quando andare in pensione, ma anche di conisderare l’effetto sul proprio assegno pensionistico. Per questo, è sempre possibile valutare soluzioni che offrano delle linee di credito aggiuntive per sé e la propria famiglia.

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